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1936 27


t’anni. Quale mondo giaccia di là di questo mare non so, ma ogni mare ha l’altra riva, e arriverò. Mi disgusto ora della vita per poterla assaporare un’altra volta.

Quel che è certo, le poesie scritte ora — Parole, Altri tempi, Poetica, Mito, Semplicità, Un ricordo, Paternità, L’istinto, Tolleranza, U steddazzu — vanno spiritualmente con il Dio caprone, Balletto, Pensieri di Dina, Gelosia, Creazione, Dopo, Agonia e le dimenticate: sarà questo un libretto di Epaves, non l’opera del futuro.

Il futuro verrà da un lungo dolore e un lungo silenzio. Presuppone uno stato di tale ignoranza e smarrimento che sia umiltà, la scoperta insomma di nuovi valori, un nuovo mondo. L’unico vantaggio che avrò sui miei primi vent’anni sarà la mano fatta, l’inconscio istinto. Lo svantaggio, la messe precedente e l’esaurimento del fondo.

Però — che lo sappia — la nuova opera comincerà soltanto alla fine del dolore. Per ora non posso che almanaccare estetica, il problema dell’unità, e studiare domande per finire il dolore.

17 febbraio.

È bene rifarsi a Omero. Qual’è l’unità dei suoi poemi? Ogni libro ha una sua unità sentimentale, di posizione, per cui armonicamente, e fisicamente anche, lo si legge come un insieme. Libro VIII Odissea: il conforto della poesia, della danza, della gara; il canto, il mito aureo, scherzoso; la rivincita della nobiltà di vita, in un’oasi di godimento e di lacrime ideali. Libro X Odissea: l’avventura, il susseguirsi di ostacoli, il pianto umano e l’indurirsi. Libro III Iliade: la bella donna e la guerra per la donna, e l’amore snervante. E via. Pensava a queste definizioni Omero o chi per esso? Non credo, ma è rivelatore che il libro dove vive tutta la Grecia sia fatto in questo modo o, che è lo stesso, sia possibile interpretarlo cosí.

Ma stiamo attenti. Il grande fascino dei due poemi è l’unità materiale dei loro personaggi, che a volta a volta si accende in queste conflagrazioni di poesia. Abbiamo cioè, fin dal primo esempio di grande poesia intenzionale, questo doppio gioco: naturale svolgersi di casi (che potrebbero anche essere il doppio o la metà, senza danno) e successive ed organiche illuminazioni poetiche. Il racconto