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zione di ogni bene che ancora avremmo potuto in avvenire vivere insieme; malgrado tutto il male che mi ha fatto — la compiango nella sua tristezza e nella sua inutilità, voglio bene non soltanto a quel corpo, ma ai suoi occhi pesanti, a tutte le sue futili e affannose fatiche, a tutto il suo splendido passato di povera bella donna innamorata della vita. Povera bambina: sia questo il mio saluto e la mia preghiera.

5 febbraio.

[......]1.

Perché quest’allegrezza sorda e profonda, fondamentale, che sorge nelle vene e nella gola di chi ha stabilito di uccidersi? Davanti alla morte non dura piú che la bruta coscienza che siamo ancor vivi.

9 febbraio.

L’origine di tutte le violenze tra uomo e uomo, e for all that tra uomo e donna, sta in questo che rarissimamente ci si trova d’accordo sul valore di un fatto, di un pensiero, di uno stato d’animo: ciò che per uno è tragedia per l’altro è gioco. E anche se inizialmente tutti e due sono disposti a sentire come seria una situazione, accade — essendovi sempre una lieve differenza d’intensità — che il piú serio è portato a esagerare la sua serietà e il meno a trasformare il tragico in gioco, per quell’amore di euritmia, di coerenza, di assolutezza, che è in tutti.

Potrebbe sfuggire a questo destino chi sapesse star da solo — esaurire tutte le sue esigenze nel giro chiuso della sua persona. Ma siamo cosí fatti che anche i nostri moti piú interiori cercano appoggio in un consenso sociale. E anzi, quelli che vivono piú solitari sono portati, quando trovino una risposta nel prossimo, a

  1. Omesse otto righe [N. d. E.].