Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 1, Einaudi, 1961.djvu/137

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— Non avete incontrato nessuno? State attenti di non incontrare nessuno. Fate compagnia a Talino...

— È già grande, — le dico.

— Ma è ben questo. Lui scherza come fosse figliolo e non pensa mica che ci sono gli altri e che la gente parla...

Insomma, era tonto: cosa che sapevo. Non diceva però, la vecchia, ch’era anche carogna e pigliava in mezzo la gente. A cena li lascio parlare di Ernesto e mi studio la Pina; con Gisella facevo finta di niente. La Pina sembrava una serva e meno male che guardava nel piatto e non storceva piú gli occhi. Era tracagnotta: un torello, se non fosse stata una donna. Mi piaceva quella pretesa di far l’amore con me; almeno fosse stata Miliota, che di qualcosa sapeva; ma anche Miliota a pigliarle la vita c’era da rompersi il braccio. Pensavo alla schiena di quel Pietro che aveva sposato l’Adele: o se l’era già rotta o portava il quintale.

Gisella sí, che andava bene: c’era la differenza da un sacco a un cuscino, e poteva star bene anche in costume da bagno. Mi era venuta incontro lei la prima, pensavo: si vede che anche il fisico ha le sue simpatie e capisce senza parlare.

L’idea di vederla girare per quella cascina in costume da bagno, mi faceva ridere, e mangiavo ridendo, e Gisella anche lei mi guardava. Poi sul trave sudavo, perché la veglia non finiva piú e me ne stavo allo scuro a sentirli discorrere, e il vecchio Vinverra aveva già sbadigliato due volte e l’Adele non la smetteva di farlo parlare. Dicevano la loro anche i piú piccoli, e i grilli di tutti quei prati.

Quella notte era nuvolo e tiravano lampi di caldo che sembravano finestre. L’Adele diceva sempre ancora qualcosa e Talino le faceva il contrabbasso.

— Ernesto ha voluto vedere se c’è il macchinista, — dicevano.

— Ognuno il suo mestiere, — rispondeva il vecchio.

— Ma lo sa il suo mestiere?

— Chi sa come si morde le dita per aver lasciato tornare Talino con un altro macchinista.

Allora mi alzo e dico: — Se l’ha lasciato tornare, può anche rimandarlo indietro.

— Lui, ma non voi, — dice l’Adele.

— Meglio ancora.

Poi cominciano i cani a gridare. — Sulla Grangia è spuntata la luna, — dice Gisella; e se Dio vuole andiamo a letto.


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