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alle mammelle. Ogni tanto c’era un sentiero aperto ma si vedeva solo piante e cielo caldo: le due colline non salivano abbastanza.
— Gliel’hai detto all’Adele che venivi con me? — le chiedo saltando.
Gisella si ferma e mi aspetta. Sento il rumore dell’acqua e gliela vedo luccicare sotto i piedi. Dietro a lei s’apriva il cielo perché le piante diventavano salici bassi. Allora mi fermo e la sento che ride e si rovescia sull’erba. Le cado addosso e facciamo la lotta.
Sembrava ancora che corresse anche distesa, e parlava come una matta e, non appena la lasciavo, si copriva con la gamba, di traverso. Era tutta sudata, come una lingua. Le dicevo; — Da Monticello non vado piú via... da Monticello non vado piú via, — mentre lei mi tirava i capelli.
Poi colla testa sulle mammelle ci riposiamo, e le sentivo il cuore battere. Batteva anche il mio ma lei non poteva sentirlo. Eravamo in una conca che le foglie toccavano l’erba, e faceva quasi buio, tanto era il sole sulle piante. Ascoltando si sentiva il rumore dell’acqua sotto il sole.
— Qui nessuno ci vede, — dicevo, — svestiamoci, andiamo nell’acqua.
Lei senza levare la testa, mi teneva le mani e diceva: — Ci sono le cicale che ci vedono, non senti?
— Hai vergogna delle cicale o di me?
Allora si lasciava carezzare, fiacchi com’eravamo, e diceva delle cose piano, e chiudeva gli occhi, e poco alla volta il sole correndo sull’erba le venne a cadere sulle gambe fino alla vita. Io le dicevo: — Tanto è scuro — ; e lei si lasciava guardare. Aveva la pelle bianca e ferma, era un piacere. La guardavo di sbieco come si guarda l’erba, e lei non sapeva che aveva le ginocchia nel sole.
— Oh Gisella, hai già fatto un bambino?
Lei fece un salto e si coprí.
— Cos’è quel segno? hai avuto una piaga?
— Che cosa? che cosa hai visto?
Si confondeva, povera diavola. — Non fa niente, Gisella, — le dico. — Mettiti giú, fammi vedere.
Lei si copriva e mi guardava, incerta.
— Hai fatto un bambino, di’?
— Sono caduta su un rastrello, — mi risponde dopo un momento. — Sono caduta davvero, mi sono tagliata.
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