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12 L’Agricoltura Coloniale

accanimento. L’Africa, come tutti i paesi che accolgono gente forte e volente, genera spesso i criteri d’esclusività, di egemonia, che portano a lotte antipatiche o nocive; accogliendo ella gente già selezionata dalle fatiche, dal pericolo e dalla solitudine, dà anche a questa gente un carattere più imperioso ed autoritario, facile a concepire grandi passioni o formidabili avversioni.

Così è avvenuto per Werner Munzingher; il cultore di geografiche discipline, l’uomo che tanta parte ebbe negli avvenimenti d’Africa, e che a inglesi, francesi, egiziani rese tanti servigi, colui la cui possanza sorpassava di tanta altezza la persona e l’opera più modesta di Giovanni Stella, scese dalla sua autorevolezza a perseguitare il missionario un po’ esuberante, un po’ irregolare, ma pur sempre profondamente buono che doveva soccombere nella partita con poca gloria del vincitore e con perdita non lieve per la civilizzazione della contrada dei Bogos. La personalità di Werner Munzingher resta sempre altissima nel concetto degli studiosi dell’Africa, ma la storia di questa sua avversione al missionario italiano vela questa personalità dietro quella cortina torbida degli umani sentimenti che spesso offuscano le più belle qualità della mente.


Narra il Sapeto1 che Giovanni Stella nativo di Carcare in Piemonte ed educato dai padri scolopi di quel paese arrivò in Abissinia per la prima volta nel 1846, quasi contemporaneamente al cardinale Massaia mandato da «Propaganda Fide» a dirigere le missioni nei paesi Galla.

Era un’epoca di grande attività per le missioni, i cui componenti dovevano poi restar noti nelle pagine delle storie africane, e lo Stella era, tra quelli, uno dei più fervidi, nè doveva esser pigro d’ingegno se cercò ed ottenne la compagnia di Giuseppe Sapeto per andar secolui nei Bogos a catechizzare gli indigeni. Col Sapeto partì infatti il 28 luglio 1851 e compì il viaggio apostolico dal quale dovevano sorgere la missione apostolica prima e la colonia agricola poi. Fu viaggio avventuroso e piacevole, e la attività intelligente di Giovanni Stella fu di grande aiuto al compagno illustre, tanto che egli sentì il bisogno di ricordarlo nel suo più bel libro con queste lusinghiere

  1. Sapeto: op. cit. pag. 163 e seguente.