Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana I.pdf/95

Da Wikisource.

capitolo secondo 87

contemplazione dei diritti politici e del diritto pubblico moderno, dovette fare opera ristretta, particolare e incompleta.

D’altra parte non solo non deve negarsi, ma deve anzi affermarsi, a suo onore, che tutte le volte che la natura dell’argomento trattato gli consenti di spastoiarsi da quelle strettoie, tutte le volte che fu libero di levarsi a volo, in quello stesse lezioni, egli si innalzò a tale altezza di nobilissime idee e al tempo stesso così esattamente scientifiche da meritargli, e allora e oggi, l’ammirazione e le lodi dei trattatisti e dei cultori del diritto costituzionale.

Così, sebbene Pellegrino Rossi non conseguisse nè una larga e neppure una misurata popolarità in Francia, nè allora, nè poi, pur tuttavia, nel 1836, si era imposto, con l’alto suo valore, con l’eloquenza, col sapere, e, per effetto delle sue frequentate e applaudite lezioni di economia politica e di diritto costituzionale, si era cattivato l’alta estimazione della maggior parte del pubblico colto di Parigi e aveva acquistato numerosi amici nell’alta borghesia e nel mondo politico e letterario.

Già, nel 1835, egli era stato insignito della croce di cavaliere della Legione d’onore e nel 1836 gli fu concesso un onore più ambito e più grande; il 17 dicembre egli fu eletto membro dell’Istituto, ossia Accademia delle scienze politiche e morali, nella Sezione di economia e statistica, al posto lasciato vacante dall’illustre veterano della rivoluzione del 1789 abate Sieyès, autore famoso del famoso opuscolo Qu’est-ce-que le tiers État?

Pellegrino Rossi fu eletto membro dell’Accademia, con ventuno voti su ventiquattro votanti e - ciò che è notevolissimo – col voto anche di quel Carlo Comte, che era stato suo competitore tre anni innanzi alla cattedra di economia politica al Collegio di Francia e il quale volle essere trasportato, quantunque malato gravemente e quasi morente, all’Istituto per votare a favore del suo antico emulo1. Nello stesso anno 1836 fu nominato membro del Comitato del contenzioso presso il Ministero degli affari esteri, ufficio nell’esercizio del quale egli rese importantissimi servigi alla Francia, presentando, sopra diversi af-

  1. L. Reybaud, I. Garnier, Colmet-Daage, A. Pierantoni, articoli e discorsi citati. Il Courtois dice con ventuno voti su ventidue votanti.