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104 il processo di pellegrino rossi

Il Tribunale rimase solo onde deliberare.

Dopo vario spazio di tempo il Tribunale rientra.

Monsignor Presidente ha consegnato a me ecc. la dispositiva del tenore che ho qui alligata per ogni buon fine.

Quindi le solite preci ecc.

R. Castelli Cancelliere».


E qui segue la parte dispositiva della sentenza e che io trascrivo tale quale dall’originale del Cancelliere Castelli e dico originale perchè è conchiusa dalle firme autografe di tutti i Giudici.

«Oggi martedì 2 maggio 1854.

Il secondo Turno del Supremo Tribunale della Sacra Consulta adunato nelle solite stanze del palazzo Innocenziano a Montecitorio1 per giudicare in merito ed a forma di legge la causa intitolata

ROMANA


di lesa maestà con omicidio in persona del Conte Pellegrino Rossi Ministro di Stato

Contro


Luigi Grandoni, Sante Costantini ed altri ecc.

Ha dichiarato e dichiara che consta in genere di mandato per spirito di parte dato ed accettato per uccidere il Conte Pellegrino Rossi, non che della eseguita morte del medesimo, mediante istromento incidente e perforante, avvenuta in Roma nel palazzo della Cancelleria Apostolica il giorno 15 novembre 1848 e che, in specie, ne furono e ne sono convinti colpevoli come mandatarii Luigi Grandoni e Sante Costantini ed in applicazione dell’articolo 100 § 2° prima parte del Regolamento Penale ha condannato e condanna ad unanimità di voti Sante Costantini e a maggioranza di voti Luigi Grandoni alla pena dell’ultimo supplizio; non

  1. È evidente che, dopo tenute le prime sedute in una sala nell’edificio delle Carceri Nuove, forse per il più facile accesso nell’aula di udienza agli inquisiti carcerati, il Supremo Tribunale aveva trasferito nuovamente la sede delle udienze nella sua abituale residenza al palazzo di Montecitorio: ma ciò resulta ora dalle parole surriferite del Cancelliere Castelli, perchè in nessuno dei precedenti verbali, come i lettori han potuto vedere, di tale trasferimento è fatto cenno.