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72 il processo di pellegrino rossi

Si riporta ai suoi costituti e prega il Tribunale di volerlo risentire prima di principiare la discussione.

È fatto ritirare.

È introdotto Innocenzo Zeppacori il quale dice esser tutto falso quanto ha narrato nei suoi costituti ad eccezione della gita a Frascati e della mostra fatta dal Costantini dell’arma che uccise il Rossi. Falso tutto ciò che deduce la Di Bianchi e lui non può confermarlo. Spessissimo i fratelli Costantini accedevano al palazzo di Venezia.

Lui fu fatto capo-popolo quando i Francesi sbarcarono a Civitavecchia.

E, ad onta delle ammonizioni e contestazioni fattegli dal Presidente, sostiene che la verità è quella che dice oggi e che i suoi costituti non sono che un ammasso di menzogne da esso dette per liberarsi dalla segreta.

È fatto ritirare.

Stante l’ora tarda è rimandata la prosecuzione a lunedì 27 corrente1.

Chi legge oggi, dopo oltre mezzo secolo, i verbali così sommari e, spesso, così incompleti e vede i metodi di procedura seguiti a quei tempi e dinanzi a quei Giudici, metodi così diversi dagli odierni, non può non rimanere meravigliato vedendo tre soli difensori per quindici imputati, nessuna presenza di testimonii ai dibattimenti, non confronti e contestazioni orali fra accusati e accusatori, mancanza assoluta, insomma, di qualunque di quelle garanzie che, oggi, forse, con soverchia abbondanza, sono concesse per la serietà dei dibattimenti e della difesa, e dopo essere rimasto stupefatto e atterrito dal metodo immorale ed infame della concessione di impunità non può non rimanere più atterrito e più indignato ancora, osservando che l’impunitario accusatore è assente dal dibattimento.

I dibattimenti, fatti in questa guisa e con questi metodi, si riducevano ad una quasi irrisoria formalità e già i lettori hanno veduto, con quale piglio secco e sprezzatore, il Presidente Monsignor Paolini tagliasse corto sulle domande del Grandoni; e tale piglio insolente si legge chiaramente fra le

  1. Processo, Tomo XVI, verbali dei dibattimenti, primo Verbale.