Pagina:Per la festa dell'unità italiana.djvu/5

Da Wikisource.

— 5 —


Così fuggendo le ingiustizie e l’onte
     Fino all’ultimo lido oceanino,
     Chinasti, Alberto, la tradita fronte
                    40Al reo destino.

Ma se il funesto error piangemmo assai
     Contemplando d’Italia il lungo scempio,
     Deh non si vegga rinnovar più mai
                    44Il tristo esempio!

Non più a turbarne la vittoria intera
     Rieda il dissidio a lacerarne il seno,
     E i petti attoschi l’infernal Megera
                    48Col suo veleno:

Nè torni più malaugurata l’ora
     Che insana febbre il nostro senno offenda,
     E d’Aspromonte la sinistra aurora
                    52Mai più non splenda,

Quando la Libertà la fronte afflitta
     Chinò, sclamando nella sua paura:
     La vittoria non men che la sconfitta
                    56È una sventura!