Pagina:Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo.djvu/157

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la tua virtu in poter mio io mi ritrovo colei, laquale sommamente disideravo, et che al disiderio nostro habbiamo intero compimento dato; benfatto sarebbe, che per fuggir l'empito del crudel tiranno, con Giulla, et Achel di quinci partitici, in alcuna piu sicura parte per passare tranquilla vita andassemo ad habitare. al che rispose egli; Di questo fatto, padrone, caramente pregovi, che la cura à me vogliate lasciare: percioche io ho gia buon pezzo statuito quanto intorno à ciò habbiamo à fare; et so, che della diliberatione mia compiutamente sodisfatto rimarrete. per lequai parole Feristeno achetatosi, à Giassemen di cotal fatto il pensiero tutto lasciò. ilquale, venuta la seguente mattina, per poter rigidamente il misfatto del Re vendicare, alla corte di lui aviatosi, et havuta l'audienza, havendo, come novello mercatante, seco molti ragionamenti havuti, al palagio, ch'egli novellamente dal fisco comperato havea, per lo seguente giorno l'invitò. et poscia che cio dal Re hebbe ottenuto, presa da lui licenza, colla maggior letitia del mondo à Feristeno, et à Giulla se ne ritornò; et di tutto ciò gli hebbe subitamente informati che nel seguente giorno haveano à fare. venuto dunque il Re allhora statuita con un sol ragazzetto nel cortile, et volendo su per le scale del palagio salire, fu da Giassemen incontrato, et colla debita reverenza ricevuto. poscia nella sala entrati, dove Feristeno, et Giulla si ritrovavano, il Re subitamente i gio-

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