Pagina:Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo.djvu/17

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bia nel regno à succedere. quando avenga poi, che il signore Iddio à se vi chiami, all'hora si ch'io di quello ne prendero la cura, et governo, et secondo i saggi, et santi ricordi vostri, quanto più per me si potra, mi sforzero di giustamente, et co'l timore di sua divina maestà reggerlo, et amministrarlo. di cotal risposta del prudente figliuolo, ne rimase il Re molto consolato, et lieto, havendo col mezzo di questa prima prova conosciuto in lui quelle virtu, che à saggio, et modesto prencipe si acconveniano; mà dissimulato per all'hora il contento del cor suo, licentio da se il figliuolo; et volendo far de gl'altri due l'istessa isperienza, chiamò incontanente à se il secondo, et usatagli la medesima forma di parole, che al primo, hebbe da lui la seguente risposta. Sire, lungo, et felice sia l'imperio vostro, et concedavi il signor Iddio l'eta di Noe, ditemi di gratia s'hora uscisse della sua picciol stanza la formica serebbe egli possibile, che potesse uno imperio reggere, et governare? che sono io altro, ch'una debole et minima formichetta? come debbo io accettare l'amministratione di uno tanto regno? poscia non si ritrova egli vivo, et sano il mio fratello, vostro maggior figliuolo, il quale di ragione di voi ha ad essere successore? della pronta, et saggia risposta del secondo figliuolo ne rimase il re infinitamente sodisfatto, et il signor Dio, che di si degno figliuolo l'havesse fatto padre, humilmente, et con pietoso core ringratiò: et questo anco da se li-