Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/165

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I bimbi giapponesi hanno una grande disposizione per la mimica e una grande passione per recitare. Essi fanno molto volentieri i più difficili esercizi ginnastici e giocano pure alla palla con i piedi, e innalzano gli aquiloni di carta che rappresentano una quantità di cose, e camminano volentierissimo sui trampoli. Le bimbe giocano al volano, che ha la forma di un uccello, e alle racchette. Nelle serate invernali tanto i bambini quanto le bambine fanno giuochi di sala seduti intorno alla tavola.

I balocchi giapponesi sono troppo numerosi per poterli descrivere. Del resto, essi giungono adesso in gran parte anche da noi, con le facili comunicazioni che si sono stabilite fra i due paesi, ed è facile vederli nelle botteghe dove si fa commercio di ciò che si fabbrica al Giappone.

I giapponesi riescono benissimo nei giuochi acrobatici e di prestidigitazione, e spesso vengono nei circhi equestri anche in Italia a dar prova della loro abilità. Ne ho veduto uno che con una farfalla di carta e un ventaglio riusciva a far credere che la farfalla fosse animata e volasse ora rapidamente ora lentamente. Essi riescono pure a mascherarsi benissimo con grandi teste di carta e facendo orribili contorcimenti con tutta la persona.

Ho dimenticato di dire che nelle strade vi sono dei banchetti dove si vende tutto ciò che è necessario a fare una focaccia; i piccoli avventori sono contentissimi di manipolarla da sè, e il venditore la cuoce subito nel suo forno.

Tutto ciò che i genitori dei piccoli giapponesi fanno per rendere a questi l’esistenza facile e gradita è largamente compensato dall’affetto, dalla venerazione che i figli hanno per il padre e la madre e per i nonni, nei quali onorano l’età e il grado di parentela che ad essi li unisce.