Pagina:Perodi - I bambini delle diverse nazioni, Firenze, Bemporad, 1890.djvu/74

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sata la Polonia, esclamò, vedendoli: «Ora capisco perchè i contadini polacchi vanno scalzi; tutti i loro stivali sono stati requisiti per il ministro!»

Benchè i polacchi sieno poverissimi, pure passano le lunghe serate invernali ballando, e nell’estate cantano. Siccome in Russia, la musica, specialmente se è dolce e malinconica, esercita una grande influenza su tutti, così non v’è cantatore ambulante che non abbia un numeroso uditorio. Egli suole posare in terra cappello e bastone e sedersi su una panca rozza vicino all’izba. Il contadino corre sulla porta ad ascoltarlo, le ragazze restano incantate con le secchie in mano e dimenticano di attinger l’acqua al pozzo; i vicini si aggruppano, i lontani accorrono a sentirlo, e il vecchio è sicuro, di avere un bicchiere di quass, un pezzo di pan nero e asilo per la notte.

L’inverno è una stagione terribile per il povero muschik. I bambini ricchi non sentono il freddo nelle case bene scaldate, con le doppie finestre, nè quando escono imbacuccati nelle loro pelliccie. Il cibo stesso, abbondante e sostanzioso, mantiene in attività il sangue e impedisce loro di soffrire del rigore della stagione. A proposito del cibo, vi dirò che i bambini russi, alzandosi da tavola, sogliono baciar la mano ai genitori per ringraziarli.

Il Samowar, la grande macchina da thè, scaldata a carbone, si trova in tutte le famiglie russe. Il thè lo chiamano tchaï, parola che deriva dal chinese, ed è probabile che il thè fosse importato in Russia direttamente dalla China.

Il povero muschik crede di riscaldarsi bevendo molto vodni (acquavite) ma invece con quel mezzo gela più presto.

Per passare meno tristamente le lunghe serate invernali, le fanciulle e i bambini dei villaggi si riuniscono nella più grande izba e lì filano accanto e narrano fiabe.