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— A Roma, alla Stampa.
— Già, già. Che peccato, Maria è partita ieri per Rovigno, l’è andata a rimettersi da una sua sorella nell’Istria. Se sapesse che piacere mi ha fatto venendo dal suo vecchio! E m’ha condotto anche il piccinino, tutto lei quel “putelo!„
— S’è rimessa bene? — domandò il principe turbato da quella notizia, e vedendo che le pareti, i quadri incominciavano a ballargli davanti agli occhi la loro ridda tormentosa, e il ritratto di Maria gli appariva ora capovolto, ora allontanato, annebbiato.
— Benone! l’è una rosa, un fiore, per lei è sempre primavera!
— È tanto bella! — disse il principe con passione.
— Quando penso che quella cara creatura è stata lì lì per morire, mi vengono i brividi e non posso far a meno di piangere, — disse il vecchio commosso asciugandosi una lagrima.
Don Pio credeva che un terremoto imprimesse ora un moto sussultorio, ora ondulatorio a tutto lo studio; si sentiva morire e il pensiero di morire in quel luogo accresceva le sue sofferenze. Il vecchio Rossetti non si accorgeva di nulla e seguitava a discorrere