Pagina:Pervigilium Veneris (Romagnosi).pdf/5

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TRADUZIONE


         Ami domane — Chi non amò;
              E ancor chi amò — Ami domane.

Nuova e canora sorgere — Già vedi Primavera.
     In primavera il nascere — Fu dato ad ogni sfera.

In primavera accordano — Gli amori le lor voglie;
     Nido nuzial gli aligeri — In primavera accoglie.

E ’l bosco che rivegeta — Per maritale umore
     Della sua chioma scioglie — All’aura il nuovo onore.

Dal sangue allor de’ Superi, — Dal globo fuor spumoso,
     Infra cavalli bipedi, — Fra azurro acervo ondoso,

L’almo poter d’Egíoco — Su conca lucicante
     Fece dischiuder Venere — Marino umor grondante.
                  Ami domane, ec.

La Dea che amori accoppïa — Fra gli alberi ombreggianti
     Tesse con tralci mirtei — Capanne verdeggianti.

Assisa in alto soglio — All’indoman Dïone
     Farà co’ suoi giudizi! — Equa ad ognun ragione.

E all’anno che s’irradïa — Di porporin colori
     Ella le spoglie semina — Di bei gemmati fiori.

Ella doman le Vergini — Avvinte vuol di rose
     Che dalle foglie scuotano — Le stille rugiadose.

I germi sol che spuntano, — Cui la corteccia stringe,
     Con l’aura di Favonio — In rosei nodi spinge.

Essa al notturno soffio — Dell’etere sereno
     Sparge rugiada lucida — Su l’umido terreno.
                  Ami domane, ec.