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I.
Come bisogna sempre ascoltare
ciò che si dice in un wagon.
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Io mi risveglio, ed il grosso uomo parlava ancora.
— Io ho un vicino, raccontava egli al signore seduto al suo fianco, un vicino che chiamerei il mio onorevole amico, se io avessi l’onore di essere il signor Massari e se il mio vicino fosse ministro. Ma per i tempi che corrono, che la si figuri! il mio vicino non è neppure un martire. Egli è bene restato una dozzina d’anni in esilio, i suoi beni furono sequestrati, i suoi parenti cacciati in prigione, la sua casa ridotta ad albergo di sbirri e gendarmi, la sua fortuna ruinata; egli lottò bene e senza posa della penna e della parola contro il sovrano del suo paese.... ma e’ non si credette giammai abbastanza martire per domandare un posto nel paradiso del Bilancio, quando i martiri