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francese e le idee inglesi, e difendono furiosamente l’autonomia amministrativa, cui il ministro Minghetti aspirava ad infiltrare nelle nostre leggi organiche, col nome di regioni, e cui il barone Ricasoli combattè e fece rigettare. Questo piccolo gruppo di democratici blasés e blasonnés, si compone principalmente di Lombardi, repubblicani prima del 1848, rivoluzionari o fusionisti a quell’epoca, in cui ebbero le prime parti nella stupenda epopea della rivoluzione, e poscia un po’ di tutto, per intermittenza o per dispetto. — In fondo, convinti di nulla. Ma onesti, culti e facendo parata di loro cultura, sì che ne vengono fastidiosi, pesanti, affettati, uomini più di pensiero che di parola, abili, ma non audaci, tendendo ai mezzi termini, alla mezza luce, allo sbiadato. Il loro capo apparente è il signor Correnti, di cui discorsi innanzi, il capo reale è il signor Allievi, direttore oggi della Perseveranza.

Il signor Allievi è uomo che ha idee, ed idee ardite, ma le tempera per smania di gravità ed ambizione di passare per un uomo di Stato. Parla bene, ma senza calore, senza brio, dicendo cose sode, cose sane, cose giuste. Amico di libertà, ma pauroso di parerlo troppo — sente alto di sè, non dissimula sentir mediocremente di altrui — e non sempre a torto — freddo, ma gentile nei modi. Fa parte delle più gravi commissioni amministrative, ove porta sempre non mediocre corredo di. sapere acquisito nei libri. È sovente relatore di leggi e si tiene gagliardamente sulla breccia. Il più bel giorno della sua vita sarà, non quando