Pagina:Petruccelli - I moribondi.djvu/89

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come una piattola, scusino i miei leggitori, al Gabinetto Ricasoli, il quale non può demolire una pietra senza rovesciare l’intero edifizio, De Sanctis si è immelmato al suo posto, tollerato perchè la responsabilità del Gabinetto tutto lo copre, perchè la maggioranza sostiene il Gabinetto in blocco, e perchè egli rappresenta l’elemento napoletano e burbanza un’ostilità, molto gustata dalla sinistra, contro l’egemonia piemontese. Del resto, egli non è nulla. Egli non ha saputo neppur demolire l’edifizio sì poco organico del conte Casati e del conte Mamiani. Cadendo, De Sanctis non sarà nè compianto nè desiderato da chicchessia — neppur dai qualche parassiti ch’oggi dinanzi lo piaggiano, di dietro lo scherniscono. E’ cadrà per sempre, e noi saremo a domandarci ancora, come mai De Sanctis abbia potuto esser ministro? Ma i portafogli hanno la loro stella come i processi! Come uomo, De Sanctis è probo e galantuomo. Solo il peso del potere lo ha reso ebete.

Ecco gli uomini che circondano il conte di Cavour. Sono degli atomi, ai quali il nobile conte dà un impulso e che gravitano intorno a lui con un movimento cieco, obbedendo alla sua attrazione.

Ora, quale è la politica del giorno del conte di Cavour?

Essa si riassume in una parola: aspettare!

Il conte di Cavour ha assunta la divisa di Guglielmo di Grange: Je maintiendrai!

L’Italia si trova oggi in presenza di due fatti: completarsi, unificarsi.