Pagina:Petruccelli - I moribondi.djvu/97

Da Wikisource.

— 93 —

dal suo seno, ma perdeva il suo capo — vale a dire, si annullava. Oggi la sinistra è un composto di briccioli potentemente vividi, vivamente accentuati, ma senza nesso, senza legami. Il Parlamento ha guadagnato un presidente rimarchevole, sopra tutto giusto, che afferra la quistione al volo, che la espone con chiarezza, con precisione, che riassume, che distingue, che espone con uno ingegno superiore; ma, lo ripeto, l’opposizione è restata un corpo senz’anima, o, se meglio vi aggrada, un’anima errante alla ricerca di una incarnazione.

Il commendatore Ratazzi non è l’antitesi del conte di Cavour, come per avventura lo si potrebhe credere — egli ne è semplicemente il finito. Il conte di Cavour è uno statista a viste generali, altissime: il commendatore Ratazzi conosce a fondo il Piemonte, un poco l’Italia, niente l’Europa. Cavour è economista e diplomatico innanzi tutto: Ratazzi è giurista ed amministratore. Cavour mira al fatto, mira allo scopo: Ratazzi si trinciera nel dritto, nella legalità, nello Statuto; ed il più grande risultato del mondo non lo tenta, fuori dei principii. Cavour allega la questione nazionale avanti la questione politica, la questione politica avanti la costituzionale, Ratazzi vede la legge innanzi tutto, poi viene il resto, se questa non è vulnerata. Il conte di Cavour osa e rischia: il commendatore Ratazzi si avventura poco. Cavour si preoccupa della forza, Ratazzi della libertà. Non già che questi sia di molto più liberale, più democratico, più rivoluzionario che quegli; ma l’uno fa buon mercato della forma onde assicurare