Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/232

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Noi non specificheremo le peripezie di questo combattimento, il quale esigeva l’agilità della scimmia, dei muscoli di acciaio, un colpo d’occhio rapido come il baleno, un’elasticità incredibile delle membra onde saltar d’ogni banda, piegarsi in tutti i sensi, appiattarsi, alzarsi, girellare su di sè stesso, slanciarsi, spiegare in una parola tutte le risorse della ginnastica, usare di tutti i mezzi di cui la natura ha dotati gli animali delle foreste per attaccare e difendersi.

Il lazzarone, non era esso il selvaggio delle latitudini incivilite?

In questo attacco, Gabriele fu colpito tre volte, senza molto male: Filippo due, anche senza pericolo, benchè ricevesse una ferita alla testa. Ma ei si limitò a stagnare il sangue con un pugno di terra, e continuò. Questi preliminari non dovevano servire che ad eccitare la collera dei combattenti. Il duello a morte cominciava.

Il duello al coltello è un’importazione siciliana a Napoli, spagnuola in Sicilia, — il combattimento alla navaja. Ma è altrettanto micidiale a Napoli che a Palermo ed in Ispagna.

I due avversarli si avvicinarono. Dai loro occhi schizzavano scintille feroci. Non vi si vedeva più il bianco: erano due punte di diamante a fiamma fosca e penetrante circondata da un’aureola rossa.

I due testimoni li collocarono di maniera che la luce del sole fosse egualmente divisa.

Filippo e Gabriele si approssimarono ancora, ciascuno d’essi guardando fissamente il nemico