Pagina:Petruccelli Della Gattina - Il Re prega, Milano, Treves, 1874.djvu/398

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periodici, voce di libertà, elemento di civiltà, forza del progresso, andando di pari passo con la scienza, armonizzando i suoi dogmi con la ragion pura, rigettando tutta la scoria ridicola dei passati secoli, una chiesa cristiana filosofica, insomma non più la Chiesa romana.... oh! allora S. Pietro sarebbe un tempio degno del Dio qualunque che vi si adorerebbe.

— Avete ragione, sclamò il P. Buzelin. Ma ciò non sarà mai. Il trono uccide l’altare, e l’altare rovescia il trono: ecco la legge dell’avvenire. I re che mangiano del papa, come della santa ostia, muoiono arrabbiati; ed i papi che maledicono alla resurrezione dei popoli, al soffio del libero pensiero, crepano idrofobi.

— Tanto meglio allora, gridò Don Diego, perocchè vi è una cosa che mai non muore: il popolo il quale sarà sbarazzato da queste due barriere, Gregorio VII e Carlo Magno....

Si lasciarono. La polizia romana, che sorvegliava tutti i passi di Don Diego, riferiva al ministro di S. M. siciliana i sentimenti sovversivi ed i gusti poco ortodossi del neo-vescovo. Il ministro fece significargli ch’egli avesse a partir di Roma il più presto possibile, poichè la diocesi reclamava la sua presenza. Se Don Diego non avesse contratto dei debiti col canonico Pappasugna, se avesse avuto un po’ di fortuna per vivere indipendente, se a Roma stato vi fosse un posto per lui, egli avrebbe certo chiamato Bambina e Concettella appo di sè e non sarebbe più tornato a Napoli. Ma i suoi impegni, la sua povertà lo spronavano. Bi-