Pagina:Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu/258

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236 capitolo quarto.

rore e al male, tremava che una parte di responsabilità ne avesse a pesare anche su di lui, Soldini; forse la parte maggiore perchè Soldini non userebbe mai l’ingiuria spregevole, ma con la sua fredda, misurata urbanità recherebbe ferite più profonde. “Mia moglie mi fa quest’onore„, diss’egli ridendo. E soggiunse che a suo avviso ell’aveva torto. “La diserzione al nemico è sempre atto moralmente colpevole. Un atto immorale pubblico dev’essere pubblicamente e severissimamente biasimato nella forma che il tempo e il luogo consentono. Questo me l’accorderà. Ebbene, abbia pazienza. I liberali, quando ci combattono, amano fare un grande sfoggio di Vangelo. Non parlo di Lei, che non lo fa; ma gli altri ho paura che ne sappiano di Vangelo quanto ne so io di astronomia, cioè quattro o cinque cose grosse, la strapazzata ai Farisei, il perdono dell’adultera e, sopra tutto, regnum meum non est de hoc mundo. Ora nel Vangelo si vede usata da Cristo l’invettiva senza femminili timidezze, contro quei colpevoli appunto che lo movevano a sdegno per un carattere di viltà che aveva la loro colpa; solamente... badi bene perchè io non voglio essere accusato di scarsa carità cristiana verso Maironi! Solamente non contro Giuda. I Farisei avevano molto del buono, per essi ci poteva essere rimedio ancora