Pagina:Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu/54

Da Wikisource.
32 capitolo primo.

inconscio di pregiudizi religiosi e morali impressi dagli altri, e per sempre, nella sua molle coscienza infantile, terrore e rimorso di questi dubbi, propositi di lottare ancora. Poi, chetati alquanto i moti incomposti dell’animo e successovi un lieve sopore, gli risalì nell’ombra interna del capo e gli fugò il sonno l’immagine più e più viva della donna che si era offerta, degli occhi vitrei, parlanti e brucianti. Cacciò la visione voluttuosa, la richiamò, la respinse ancora con più molle difesa. Ebbe, con un gran battere del cuore, l’idea che un velo denso e molle si distendesse lentamente sopra di lui, chiudesse il cielo. Ebbe il senso di una liberazione, di un’ebbrezza saliente dalla terra calda, di un abbandono, di un’amorosa estasi in cui tutta la più occulta parte dell’esser suo, una magnifica potenza intatta di passione, di gioia e di follia gli sarebbe scoppiata dal cuore, dal pensiero, dai sensi. Diverse forme gli lampeggiavano nella visione interna, l’ardita cameriera bionda, la bella signora Dessalle, incontrata un giorno in ferrovia, dai grandi occhi bruni che tanto lo avevan guardato, e altre ancora, cui egli si foggiava con violenza in una forma sola, in un essere solo, creandole di sè con un pensato magico bacio fra l’orecchio e il collo, creando nella cameriera come nella dama, con irresistibile impero, la donna voluta da lui, animando della propria