Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/178

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ne potrei fare a meno, dopo essermi però protestato, che lavoravo sull’incertezza, e che appoggiavo tutto sulle congetture. Feci vedere, che i primi popoli, che vennero nelle nostre parti, e che furono i primi a popolarle, furono i Siculi, che questi dalla Grecia vennero nella Dalmazia, quindi nell’Italia, e che l’origine loro fu greco - fenicia. Imperocchè alcuni Cananei essendo fuggiti dalla Terra promessa per timore delle armi di Giosuè andarono nell’Africa, e la popolarono come racconta Procopio1 : in Africam concesserunt, quam totam usque ad columnas Herculeas obtinuerunt, multisque urbibus conditis frequentarunt, Phoenicum lingua etiam num utuntur incolae. Castellum quoque struxerunt in urbe Numidia, ubi est urbs jam dicta Tigisis. Ibi ad fontem uberrimum columnae e lapide candido, et verbis sententiam hanc servant: NOS II SVMVS, QVI FVGIMVS A FACIE JESV LATRONIS, FILII NAVE. Cartagine secondo Appiano, Giuseppe Ebreo 2, Servio3, Eusebio, S. Girolamo, e Stefano Bizantino non fu edificata da Didone, come narra Virgilio, ma da’ Fenicj dopo la morte di Giosuè. S. Agostino dice4: interrogati rustici nostri qui sint, punice respondentes, Chanani, corrupta scilicet voce, sicut in talibus solet, quid aliud respondent quam Chananei? La ragione poi ci detta, che molti altri Cananei si salvarono prendendo altre coste del Mediterraneo, e venendo verso la Siria, e la Grecia. Quivi giunti si unirono, come era costume de’ popoli antichi per quello, che ci testifica Dioniso di Alicarnasso5, con quella gente rozza, e quasi selvaggia, che vi trovarono, formarono tutto un popolo, e da questo popolo composto da’ Greci, e da’ cananei discendevano i Siculi. Questo mio sistema, che in tal libro può vedersi, fu creduto ingegnoso dal Sig. Ca-


  1. De bello Vandalico c. 10.
  2. Lib. 1: contra apionem.
  3. In Aeneid. lib. 1. c. 4.
  4. In exposit. inchoal. Epist. ad. Rom.
  5. Lib. 1. c. 6.