Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/188

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di Plinio è contraria a me, è contraria nel senso, in cui la prende, anche al suo sistema, e se Plinio nomina Numana prima di Ancona, non lo fa, perchè i Siculi vennero dalla Puglia, e la fondarono prima di Ancona, come egli pretende1: ma perchè avendo Plinio cominciato a descrivere l’Italia, dalle Calabrie, Numana gli si presentava prima di Ancona.

Aggiunge, che "non è argomento, che l’imbarazzi l’avere una schiera de’ Siculi abitato in Dalmazia, cosa incertissima... che quei Siculi dalmati eran greci secondo il Negro" Rispondo, non è cosa incertissima, s’egli crede a Plinio, che fra i popoli Dalmati annovera i Siculoti, e che secondo il detto, e non secondo il Negro esisterono nella Dalmazia molte Città greche: praeterea multorum graeciae oppidorum deficiens memoria, nec non et civitatum validarum2. Mi vuol far dire dunque ciò, che non dissi? Non ho bisogno di dimostrare colle autorità, che i Siculi dalla Dalmazia, ossìa dalla Liburnia co’ Liburni loro compagni vennero nell’Italia per terra, perchè lo provai colla ragione, ossìa col senso comune, e bramerei, che m’indicasse il luogo, ove Plinio ci assicura3, che giunsero per via di mare. Il sin quì detto basti per rispondere a quello, che direttamente scrisse contro di me. Passerò ora a dire poche cose in difesa del mio sistema, che indirettamente attacca.

Egli divide4 i Siculi in Teverini, ed in Piceni "perchè così vuole la critica, così ci dimostra chiaro Tucidide, e così si ravvisa, e si argomenta in altri Classici, e colui, che pensa diversamente non fa, che abbandonare la verità, e seguire un fantasma, ed una fallace immagine del vero" Rispondo, la critica, i Classici non vogliono, che così sian divisi i Siculi, ma che si creda, che i Siculi Piceni, e Tiberini furono gli stessi. Difatti Plinio ci assicura, che i Siculi, ed i Liburni furono cacciati dagli Umbri


  1. P. 170.
  2. Lib. 7. c. 22.
  3. P. 115.
  4. P. 136.