Pagina:Pietro Gori - Alarico Carli. Un galantuomo, un valentuomo, un patriotta, 1900.djvu/37

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destinati a formare l'Archivio della letteratura italiana; Archivio, nel quale la famiglia del compianto Carli, interprete fedele del di lui desiderio, volle che fosse depositata la sua corrispondenza col principe Boncompagni (1854-1890), composta di circa 6000 lettere, per la massima parte scritte dal compianto bibliotecario Enrico Narducci di Roma, segretario del Principe.

Il lavorio dei partiti sovversivi e l’ibrida coalizione dei Radicali, dei Repubblicani, dei Clericali e dei Socialisti, fatta per rovesciare le istituzioni ed annientare l’unità, la libertà e l’indipendenza d’Italia, che erano costate tanti sacrifizi, tante lacrime e tanto sangue, lo addoloravano profondamente in questi ultimi tempi.

E più lo addoloravano certi errori di governanti; la sfiducia, della quale vedeva invasi, ogni giorno più, i liberali e i monarchici, gli antichi patriotti di un dì, e l’apatia della massima parte della nostra gioventù, non reazionaria, nè settaria.

Lamentava, con me che scrivo, anche il dì che precedette quello della sua morte, che al lavorio febbrile, incessante, organizzato, disciplinato e fruttuoso degli avversarii noi non sapessimo opporre che vane parole, colpevole indifferenza e cieco disprezzo, e soggiungeva sempre con profonda mestizia:

Povera Italia, tu vai facendoti ogni giorno più differente da quella che noi avevamo sognato!

Avrà forse esagerato! sarà stato come tutti gli uomini d’età, descritti da Orazio, laudator temporis acti! ma credo che non avesse poi tutti i torti!

Il 22 Gennaio 1900, uscito appena, appena, dalla Biblioteca Nazionale Centrale per rifocillarsi, a metà della Via dei Leoni, come côlto dal cannone sparato su a Bel-