Pagina:Piola - Lettere di Evasio ad Uranio.djvu/106

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del Supremo Architetto. „Elegantissima haecce solis, planetarum, et cometarum compages, non nisi consilio et dominio Entis intelligentis et potentis oriri potuit„ (Newton ivi). Vogliamo di ciò un argomento, che è atto a strappar l’assenso degli spiriti più caparbi? basta porre attenzione all’uniformità tenuta nei già detti movimenti de’ pianeti, di cui Newton „dum cometae moventur in orbibus valde excentricis, undique et quoquo versus in omnes coeli partes: utique nullo modo fieri potuit, ut caeco fato tribuendum sit, quod planetae in orbibus concentricis motu consimili ferantur eodem omnes„ (Opt. Q. XXXI). L’irregolarità del moto delle comete in luogo di formare un’obbiezione, pare appositamente diretta a dimostrare, che la regolarità del moto de’ pianeti non poteva avere origine da una cagione meccanica o fisica, come osò dirlo un illustre moderno. Così ne pensava Newton, quando scrisse „hi omnes motus regulares originem non habent ex caussis mechanicis: si quidem cometae in orbibus valde excentricis et in omnes coeli partes libere feruntur„ (Princ. Sch. Gen.). E se niuna causa meccanica ha potuto originare quella uniformità, la mano Divina non è qui manifesta? diciamolo col gran filosofo inglese: „tam miram