Pagina:Piola - Lettere di Evasio ad Uranio.djvu/39

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in cui gettare i fondamenti di ogni sua opera: se questi limiti di pochissimo valica, ben tosto cade negli sdruccioli dell’errore. Non più essendo infallibili i principii delle sue operazioni, nulla gioverà che ne sia infallibile il progresso; anzi talvolta per picciolissimo sbaglio trascorso a viziarne l’origine, le conseguenze saranno le più strane ed assurde. Ed ecco nascere un’umiliazione, ed un vincolo per l’umano intelletto per quelli stessi mezzi ond’erasi sollevato a grandi voli: ecco sorgere il pregiudizio sulla via medesima, che l’uomo s’aprì per evitarlo. Io non rammenterò quegli esempii, di cui vanno avidamente in cerca i detrattori delle matematiche per indicarci con uno sprezzo insultante un qualche Geometra, che si ostina a difendere certe meschinità manifestamente false, trovate quali conseguenze di alcuni disgraziati computi; dirò soltanto essere assai compassionevole lo scorgere qualche indocile ingegno, che cerca fuggire da quelle venerande caligini, nelle quali talvolta si avvolge la religione, e poi tenendo dietro a calcoli fallaci, s’obbliga in un cammino traditore, dove si addensa egli stesso d’intorno le tenebre, e si crea sul passo gl’inciampi. Se brami, o Uranio, degli esempi, leggi la quarta memoria del Ruffini in confutazione del Saggio filosofico sulle proba-