Pagina:Piola - Lettere di Evasio ad Uranio.djvu/89

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sero i sistemi fabbricati da que’ filosofi, i quali non domandano se non materia e movimento, e s’impegnano a produrci l’universo tale come noi l’ammiriamo. Sì, o mio Urano, anche sopra l’indigesta mole del caos sta scritta una sentenza di sana filosofia. Di qui nulla emerge di per sè: qui durerà sempre la confusione, se la voce di Dio, che tutto ciò trasse dal nulla, non impera, che l’ordine apparisca. Tratteniamoci alquanto in questa idea, e riflettiamo che ivi stavano disfatte tutte le parti, con che doveano essere formati tutti gli astri del firmamento; ma che senza il comando di Dio non avrebbe brillato alcuno di essi in sempiterno: che ivi trovavansi tutti i principii, dalla cui concordia o contrarietà risulta tanta bellezza sulla nostra terra; ma che senza il comando di Dio questa sarebbe rimasta sempre informe e vuota. Sì, quella gran massa coperta di acque ed interrotta d’abissi ci avverte, che fa un abuso del suo spirito chi non vuole riconoscere necessario, che la divina mano metta un ordine a ciò, che la divina mano ha creato. Se alcuno si adonta di questo linguaggio, io non temo di dirgli anche più chiaramente, che la sua alterigia non solo offende la Religione, ma è indegna della filosofia. Così la sentiva il principe de’ filosofi, del quale sono le seguenti me-