Pagina:Pirandello - Il fu Mattia Pascal, Milano (1919).djvu/255

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§ 16. — Il ritratto di Minerva.


Già prima che mi fosse aperta la porta, indovinai che qualcosa di grave doveva essere accaduto in casa: sentivo gridare Papiano e il Paleari. Mi venne incontro, tutta sconvolta, la Caporale:

— È dunque vero? Dodici mila lire?

M’arrestai, ansante, smarrito. Scipione Papiano, l’epilettico, attraversò in quel momento la saletta d’ingresso, scalzo, con le scarpe in mano, pallidissimo, senza giacca; mentre il fratello strillava di là:

— E ora denunzii! denunzii!

Subito una fiera stizza m’assalì contro Adriana che, non ostante il divieto, non ostante il giuramento, aveva parlato.

— Chi l’ha detto? — gridai alla Caporale. — Non è vero niente! Ho ritrovato!

La Caporale mi guardò stupita:

— Il denaro? Ritrovato? Davvero? Ah, Dio sia lodato! — esclamò, levando le braccia; e corse, seguìta da me, ad annunziare esultante nel salotto da pranzo, dove Papiano e il Paleari gridavano e Adriana piangeva: — Ritrovato! ritrovato! Ecco il signor Meis! Ha ritrovato il denaro!