Pagina:Pirandello - L'Umorismo, 1908.djvu/67

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l’umorismo e la retorica 63


E la natura, dopo aver trovato il bujo e le candele e aver fatto gli orecchi e le campane,

Trovò la peste perchè bisognava


bisognava, perchè:

... a questo corpaccio del mondo
Che per esser maggior più feccia mena,
Bisogna spesso risciacquare il fondo.
E la natura che si sente piena
piglia una medicina di moria.


Ma la natura ha anche «forte del buffone» e il Berni sa bene avvertirne tutti i contrasti amari e le aspre dissonanze e riderne, rappresentandoli. In una lettera in versi al pittore Sebastiano del Piombo, parlando anche di Michelangelo, comune amico, dice:

Ad ogni modo è disonesto a dire,
Che voi che fate i legni e i sassi vivi,
Abbiate poi com’asini a morire.

Basta che vivon le querci e gli olivi,
I sorbi, le cornacchie, i cervi e i cani,
E mille animalacci più cattivi.

Ma questi son ragionamenti vani,
Però lasciamli andar, chè non sì dica
Che noi siam mammalucchi o luterani.