Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/55

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§ 7. Che c’entra la casa?


Pare a voi che non c’entri questo discorso della casa, perchè adesso la vedete come è, la vostra casa, tra le altre che formano la città. Vi vedete attorno i vostri mobili, che sono quali voi secondo il vostro gusto e i vostri mezzi li avete voluti per i comodi vostri. Ed essi vi spirano attorno il dolce conforto familiare, animati come sono da tutti i vostri ricordi; non più cose, ma quasi intime parti di voi stessi, nelle quali potete toccarla e sentirla quella che vi sembra la realtà sicura della vostra esistenza.

Siano di faggio o di noce o d’abete, i vostri mobili sono, come i ricordi della vostra intimità domestica, insaporati di quel particolare alito che cova in ogni casa e che dà alla nostra vita quasi un odore che più s’avverte quando ci vien meno, appena cioè, entrando in un’altra casa, vi avvertiamo un alito diverso. E vi secca, lo vedo, ch’io v’abbia richiamato ai faggi, ai noci, agli abeti della montagna.

Come se già cominciaste a compenetrarvi un poco della mia pazzia, subito, d’ogni cosa che vi dico, vi adombrate; domandate:

— Perchè? Che c’entra questo? —