Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/85

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quel sorriso per me... Ora l’intendevo e ne intendevo il perchè, orribilmente.

— Che cos’è tuo padre? — mi avevano tante volte domandato in collegio i miei compagni.

E io:

— Banchiere. —

Perchè mio padre, per me, era banchiere.

Se vostro padre fosse boja, come si tradurrebbe nella vostra famiglia questo titolo per accordarlo con l’amore che voi avete per lui e ch’egli ha per voi? oh, egli tanto tanto buono per voi, oh, io lo so, non c’è bisogno che me lo diciate; me lo immagino perfettamente l’amore d’un tal padre per il suo figliuolo, la tremante delicatezza delle sue grosse mani nell’abbottonargli la camicina bianca attorno al collo. E poi, feroci domani, all’alba, quelle sue mani, sul palco. Perchè anche un banchiere, me lo immagino perfettamente, passa dal dieci al venti e dal venti al quaranta per cento, man mano che cresce in paese con la disistima altrui la fama della sua usura, la quale peserà domani come un’onta sul suo figliuolo che ora non sa e si svaga dietro a strani pensieri, povero lusso di bontà, che davvero se lo meritava, ve lo dico io, quel sorriso di tenerezza, mezzo compatimento e mezzo derisione.