Pagina:Pirandello - Uno nessuno e centomila, Milano, Mondadori, 1936.djvu/89

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mento una fossetta che glielo divideva in due parti non perfettamente uguali, una più rilevata di qua, una più scempia di là.

Come non m’avevano finora accoppato? Eh, non m’accoppavano, signori, perchè, com’io non m’ero finora staccato da me per vedermi, e vivevo come un cieco nelle condizioni in cui ero stato messo, senza considerare quali fossero, perchè in esse ero nato e cresciuto e m’erano perciò naturali; così anche per gli altri era naturale ch’io fossi così; mi conoscevano così; non potevano pensarmi altrimenti, e tutti potevano ormai guardarmi quasi senz’odio e anche sorridere a questo buon figliuolo feroce.

Tutti?

Mi sentii a un tratto confitti nell’anima due paja d’occhi come quattro pugnali avvelenati: gli occhi di Marco di Dio e di sua moglie Diamante, che incontravo ogni giorno sulla mia strada, rincasando.


§ 7. Parentesi necessaria, una per tutti.


Marco di Dio e sua moglie Diamante ebbero la ventura d’essere (se ben ricordo) le prime mie vittime. Voglio dire, le prime designate all’esperimento della distruzione d’un Moscarda.