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EUREKA 75 biamo noi qualche diritto d'inferire — diciamo piuttosto d' imaginare — una interminabile successione di « gruppi di gruppi », o di « Universi » più o meno simili ’ lo rispondo che il « diritto », in un caso come questo, dipende assolutamente dall’ardimento di quella imaginazione che si arrischia a proclamare il suo diritto. Lasciatemi soltanto dichiarare che io mi sento individualmente spinto a fantasticare— non oso esprimermi diversamente — che vi esista una infinita successione di Universi piu o meno simili a quello del quale noi abbiamo conoscenza — a quel- l'unico del quale noi avremo sempre conoscenza — almeno fino al momento in cui il nostro particolare Universo ritornerà all’ Unità. Tuttavia, se tali gruppi di gruppi esistono — e essi devono esistere — è ampiamente chiaro che, non avendo avuto nessuna parte nella nostra origine, non hanno nessuna parte nelle nostre leggi Nè essi attraggono noi, ne noi attiriamo loro. La loro materia prima — il loro spirito non è il nostro — non è ciò che prevale in una parte qualunque del nostro Universo. Essi non potrebbero impressionare nè i nostri sensi nè la nostra anima. Tra essi c noi — considerandoli tutti per un momento collettivamente — non vi sono influenze comuni. Ognuno esiste a parte e indipendentemente, nel seno del sito Dio proprio e particolare. XII. Nella condotta di questo Discorso io miro meno all’ordine fisico che al metafisico. La chiarezza con cui dei fenomeni anche materiali sono presentati all’intelligenza, dipende assai poco, io ho imparato a capirlo da molto tempo, da un ordinamento puramente materiale, dipende anzi, quasi del tutto, da un ordinamento morale. Se, dunque, qualche volta pare che io avanzi troppo prolissamente da un punto ad un altro del mio argomento, dirò che lo faccio nella speranza di mantenere il meglio possibile intatta quella catena di impressioni graduale, per mezzo della quale soltanto l’intelletto umano può ripromettersi di abbracciai le grandiosità di cui io parlo c di comprenderle nella loro maestosa totalità. Fino ad ora la nostra attenzione è stata diretta quasi esclusivamente ad un aggruppamento generale e relativo dei corpi stellari nello spazio. Delle specificazioni ve ne sono state poche; e qualunque idea di quantità — cioè idea di numero, di grandezza e di distanza — è stata trasmessa incidentalmente a guisa di preparazione per delle concezioni più definitive. Tentiamo ora di concepire queste ultime. Il nostro sistema solare, come si è già detto, consta prin-