Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/68

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do di Madame Lalande e, all’istante, le feci un leggero ma indubitabile inchino.

La vidi arrossire profondamente, distogliere gli occhi, guardarsi attorno lentamente e cautamente come per vedere se il mio atto temerario fosse stato osservato, ed infine inclinarsi verso il gentiluomo seduto accanto a lei.

Provai allora in modo bruciante il senso della sconvenienza commessa, e mi aspettai uno scandalo immediato: mentre una visione di pistole per l’indomani attraversava, rapida e sgradevole, la mia mente.

Fu con un senso di grande sollievo, tuttavia, che la vidi tosto porgere semplicemente al compagno un programma, senza parlare: ma il lettore potrà farsi una debole idea della mia meraviglia — del mio stupore profondo — dello smarrimento delirante del mio cuore e della mia anima, allorchè subito dopo, gettato di nuovo attorno uno sguardo furtivo, lasciò che i suoi occhi splendenti si arrestassero in pieno e fermamente sui miei, e poi, con un leggero sorriso che rivelò una linea brillante di denti di perla, fece col capo due distinti, profondi, e non equivoci cenni effermativi.

È inutile, senza dubbio, che mi soffermi a descrivere la mia gioia, i miei trasporti, la sconfinata estasi dei mio cuore. Se mai uomo fu