Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/86

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un grado di coraggio tanto più alto, è una più sicura prova d’amore.

Toccai delle mie scappate in collegio, accennai alle mie stravaganze, a qualche sregolatezza, a qualche debito, a qualche flirt. Mi spinsi sino a parlarle di una tossetta etica che mi aveva disturbato ad un dato periodo; di un reumatismo cronico, di certi attacchi di gotta ereditaria e, per concludere, di quella mia spiacevole e noiosa debolezza di vista, che avevo sin allora celata con cura.

«Quanto a questo» disse Madame Lalande, ridendo «siete stato poco giudizioso a venire a confessarlo; perchè, senza la vostra confessione, vi assicuro che nessuno vi avrebbe accusato di tal delitto.» «A proposito», continuò, «vi sovviene forse, e qui mi sembrò che un rossore, malgrado l’oscurità dell’appartamento, tingesse visibilmente la sua guancia, — «vi sovviene forse, mon cher ami, di quella piccola lorgnette che pende ora dal mio collo?»

E così dicendo, faceva giocare tra le sue dita quello stesso occhialetto che mi aveva colmato di confusione quella sera al teatro d’opera.

«Troppo bene, ahimè!, me lo ricordo,» esclamai, premendo con passione la mano delicata che mi offriva le lenti per esaminarle. Esse formavano un complesso e magnifico gioiello