Pagina:Poe - Storie incredibili, 1869.djvu/159

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impossibile di affermare in quale direzione) un suono debole debole in lontananza, ma aspro, prolungato e in modo singolare acuto e stridente, — l’esatta, la perfetta contraffazione del ruggito soprannaturale del dragone, descritto dal romanziere, e tal quale se l’aveva figurato la stessa mia immaginazione.

Oppresso come io già fortemente mi trovava, prima di questa nuova e piucchè straordinaria coincidenza, da mille contradditorie sensazioni, in cui dominavano uno stupore ed uno spavento estremi, mantenni nondimeno tanta fortezza d’animo da evitare, con un’osservazione qualunque un maggiore eccitamento nella sensibilità nervosa dell’amico mio. Veramente, io non era del tutto sicuro ch’e’ non avesse pure avvertito i medesimi suoni, sebbene ad evidenza scorgessi che da qualche momento erasi manifestata nel suo contegno una molto strana alterazione.

Dalla primitiva sua postura, a me dirimpetto, egli aveva a poco a poco girato la sua poltrona in modo che ora la sua faccia stava rivolta verso la porta della camera, — così che io non riesciva a vedere completamente le linee del suo volto, sebbene mi accorgessi benissimo dal tremito convulso delle sue labbra ch’ei mormorava alcun che di misterioso e d’impercettibile.

Teneva il capo appoggiato al petto; e non pertanto mi avvedeva che non dormiva, poichè, fissandolo di profilo, i suoi occhi apparivano aperti, avidamente ed intensamente fissi. D’altronde, il movimento del suo corpo smentiva pure cotest’idea, poichè egli lieve lieve si dondolava da destra a manca, costante ed uniforme. Tutto ciò ben