Pagina:Poesie (Carducci).djvu/1024

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998 rime e ritmi

A te gli Strozzi vennero da l’Arno
tósco parlando e ti cantâr latina;
e gli Arïosti da Bologna, accorta
                           132gente di guerra

e di faccenda, che a stupor del mondo
diêr la sirena del volubil tono;
venne da Reggio la diletta a Febo
                            136gente Boiarda,

e da gli Euganei vennero pensosi
Savonaroli, e da Verona bella,
la diva Grecia rivelando, umìle
                           140venne il Guarino.

Onde stagione fu di gloria, e corse
con il tuo fiume, o fetontea Ferrara,
ampio, seren, perpetuo, sonante,
                            144l’italo cantò.



III.


Ahi ahi l’ora nefanda! Dal Tebro fiutando la preda
     la lupa vaticana s’abbatte su l’Eridano.
De la bocca agognante con l’atra mefite ella fuga
     148turbato l’usignolo tra gli allori cantando.