Pagina:Poesie (Carducci).djvu/235

Da Wikisource.

juvenilia 209

 

Né tu men presto la codarda soma,
Che ne la strage tua fu colorita,
Da te scuoti, o roman popolo altero.
Al folgorar de la novella Roma
170Già tra l’are s’appiatta il re levita,
E ritorna a trattar suo ministero.
Tu fra tanto il cimiero
Vesti di Marte e la visiera abbassi,
E la grand’asta squassi,
175Ricercando il nemico. E teco agogna
Tedesco sangue la viril Bologna.

E noi da gl’indignati ozi riscuote
Noi tósche genti la funerea voce
De i giovinetti in Montanara estinti:
180Quando ne le frequenti aule percuote,
Taccion le danze, e in un desio feroce
Taccion i vólti di pallor dipinti.
O campi insubri tinti
Del sangue nostro, ancor nel dì supremo
185Ancor vi rivedremo.
D’ostie ferite e trïonfali canti
A placar le fraterne ombre aspettanti.