Pagina:Poesie (Carducci).djvu/420

Da Wikisource.
394 giambi ed epodi


Volgon, fiume d’Italia, omai tropp’anni
Che la vergogna dura: or via, non piú.
Ecco, un grido io ti do — Morte a’ tiranni — ;
64Portalo, fiume, a Ponte Milvio, tu.

Portal con suono ch’ogni suon confonda,
Portal con le procelle d’Apennin,
Portalo, o fiume; e un’eco ti risponda
68Dal gran monte plebeo, da l’Aventin.

Tende l’orecchio Italia e il cenno aspetta:
Allor chi fia che la vorrà infrenar?
Cento schiere di prodi a la vendetta
72Da le tue valli verran teco al mar.

Risplendi, o fausto giorno. Ahi, se piú tardi.
Romito e taumaturgo esser vorrò:
Da la faccia de’ rei figli codardi
76Ne le tombe de’ padri io fuggirò.

Con l’arti vo’ che cielo o inferno insegna
Da questi monti il foco isprigionar,
E fiamme in vece d’acqua a Roma indegna,
80Al Campidoglio vile io vo’ mandar.


Pieve Santo Stefano, 2S agosto 1867.