Pagina:Poesie (Monti).djvu/98

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82 IN MORTE DI UGO BASSVILLE

     Della donna di Pietro1 incende e lima.
Né di tal peste sol va caldo e pieno
     Borgofontana2, ma d’Italia mia
     315Ne bulica e ne pute anco il terreno.
Ultimo al fier concilio comparía,
     E su tutti gigante sollevarse
     Coll’omero sovran si discopría
E colle chiome rabbuffate e sparse,
     320Colui3 che al discoperto e senza téma
     Venne contro l’Eterno ad accamparse;
E ne sfidò la folgore suprema,
     Secondo Capaneo4, sotto lo scudo
     D’un gran delirio ch’ei chiamò sistema.
325Dinanzi gli fuggía sprezzato e nudo
     De’ minor spettri il vulgo: anche Cocito5
     N’avea ribrezzo, ed abborría quel crudo.
Poich’ebber densi e torvi circuíto
     Il cadavero sacro, ed in lui sazio
     330Lo sguardo, e steso sorridendo il dito;
Con fiera dilettanza in poco spazio
     Strinsersi tutti, e diersi a far parole,
     Quasi sospeso il sempiterno strazio.
A me (dicea l’un d’essi), a me si vuole
     335Dar dell’opra l’onor, che primo osai
     Spezzar lo scettro e lacerar le stole.
A me piuttosto, a me che disvelai
     De’ potenti le frodi (un altro grida),
     E all’uom dischiusi sul suo dritto i rai.
340Perché l’uom surga e il suo tiranno uccida,
     Uop’è (ripiglia un altro) in pria dal fianco
     Dell’eterno timor tôrgli la guida.
Questo fe’ lo mio stil leggiadro e franco
     E il sal samosatense6, onde condita
     345L’empietà piacque e l’uom di Dio fu stanco.


312. Della donna di Piero

    l’opera dell’ardente giansenista Pasquale Quesnel (1634-1719): La sovranità dei re difesa: Parigi, 1704.

  1. Della donna di Pietro: della Chiesa.
  2. Borgofontana: certosa nel bosco di Villars-Coterets, dove si dice convenissero i Giansenisti per formulare la loro dottrina.
  3. Colui ecc.: Gian Battista Mirabaud, al quale fu attribuito il Sistema della natura ecc. (in cui si nega apertamente l’esistenza di Dio), ch’è invece di Paolo Tryry, barone d’Holbach (1723-1789), nato ad Heidelsheim nel Palatinato, ma vissuto e morto in Parigi.
  4. Capaneo «fu l’un de’ sette regi Ch’assiser Tebe; ed ebbe e par ch’egli abbia Dio in disdegno, e poco par che il pregi». Dante Inf. xiv, 68.
  5. anche Cocito: l’inferno stesso. Cfr. la nota al v. 35, p. 38.
  6. il sal samosatense: lo spirito e la festività che imitai da’ Dia-