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A DIODORO DELFICO

NOME ARCADICO


SONETTO


Quando l’Eroe dell’Istro in mezzo a tanto
     Gioir d’Italia tutta a far beate
     Del sacro aspetto suo venne le amate
     4Ocnee contrade, e la fedel sua Manto,

L’ombra di Maro sospirò, che il vanto
     Tolto si vide di poter le aurate
     Fila destar più avventuroso vate,
     8E a Monarca si grande offrire il canto.

Ma poi gli occhi fissando in te che sei
     Di sua cetra l’erede, in te che ancora
     11Nutri i suoi prischi allori al Mincio in riva,

A Cesare, gridò fatta giuliva,
     Inni tu sciogli, e tua mercede allora
     14Parrammi a Lui sacrar gli accenti miei.