Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/289

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Sensi di fè e d’amore, e donde e quando
     Cessaron d’esser palpiti gentili,
     54Che a bassi affetti inducono a dar bando?

Ah no! Color che ad una Santa umìli
     Porgono omaggio, memori ch’è santa,
     57Pronti non sono ad opre e pensier vili!

Nel memorar somme virtudi, oh quanta
     Riconoscenza per quel Dio si sente
     60Che alzò i mortali a dignità cotanta!

Il tuo sepolcro a questi dì presente
     Ne dice, Filomena, alti dolori
     63Pel vero sostenuti arditamente.

Nè discreder possiam che tu avvalori
     Di quei la prece che, a te innanzi proni,
     66D’aver simile al tuo chieggon lor cuori.

Nè mi prende stupor se forse a’ buoni
     Sembrò in lor sante visïoni udirti,
     69E imparar di tua morte le cagioni,

E se degnando alle lor brame aprirti,
     Ottenesti da Dio che in premio a fede
     72S’annoverasser fra i più eccelsi Spirti.