Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/134

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     — Bada, o giovin bollente, omai tremenda
Splender la luce di quel re straniero
105Che di Napoli al serto altre aggiungendo
Minori signorìe, stende sue lance
Di castello in castel, di villa in villa,
Fra’ Romani, fra’ Toschi e fra’ Lombardi,
E feudi suoi non pochi ha in Monferrato
110E in Piemontesi sponde. A molti egregi
Dubbia pietà è la sua sulle miserie
Delle irate, cozzanti, Itale stirpi.
     — Dubbia fu dianzi, or più non è. Sol una
Appalesasi speme, un sol desìo
115In re Roberto e nel Pastor del mondo:
Concordia vonno e giuste leggi, e freno
Ad eresìe, a tirannidi, a macelli:
Collegare in un patto a comun gloria
Vonno e prenci e repubbliche e baroni.
     120— Del supremo Pastor ferve nel petto
Ansïetà pe’ figli suoi sublime;
Il so: ma in petto di Roberto ferve
Pericolosa ambizïon.
                                           — Tal grida
Del ghibellin Visconte la calunnia,
125Ma smascherato è l’impostor. Lui regge
Ed ognor resse ambizïon! Lui preme