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IX
A LUIGI LAMBERTI
INVITANDOLO ALLA SUA VILLA DI BELL’ARBORK,
Nel mio campestre tetto
che a manca Reggio e *1 Crostolo,
i colli bave a rimpetto,
diman de’ vati al dio
5sacrificar vogl’io:
non senza te, se a compiere
del di la gioia pieghi
l’orecchio e ’l core ai preghi.
Lá non vedrai ricinta10 di verbene ara sorgere,
che aspetti d’esser tinta
del sangue di un agnello:
rito vedrai piú bello,
ch’alme gentili, vittime
15svenando, non funesta;
sol liete cose appresta.
L’aitar che lá ci attende
pel sacrifizio amabile
è un desco, su cui splende
20la paterna saliera,
mentre amistá sincera
salubri e ron ignobili
dispensa cibi, a inopia
lunge e a sazievol copia.