Pagina:Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu/77

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facezie 65

Antonio, conosciuta la stoltezza del compagno di viaggio, lo aspettò per un po’ di tempo, affinchè questo sciocco potesse prender per suo l’ultimo cavallo rimasto.


XC

Detto di Razello da Bologna.


Quando si vuol mostrare disprezzo a qualcuno si ha l’uso di dire: “Ti lascerei cento volte in un giorno in pegno all’oste.” Un tale, una volta, in una raccolta di gente, disse quella frase a Razello da Bologna, uomo prontissimo alla risposta, credendo di avvilire Razello e di dare a sè valore. E Razello a lui: “Ed io te lo concedo facilmente, perchè solo le buone cose e che hanno grande prezzo possono accettarsi in pegno; ma tu che sei di condizione vile ed abietta, potresti girare per tutte le taverne, che non troveresti alcuno che ti prendesse in pegno neanche per un denaro;” e così dicendo ei fece ridere gli astanti, e ritorse con acerba risposta l’acerbo detto di colui.


XCI

Di un usuraio vecchio che lasciava il mestiere

pel timore di perdere quello che avea guadagnato.


Un amico esortava un usuraio che era omai vecchio a lasciare il mestiere per pensare alla salute dell’anima e al riposo del corpo, e lo persuadeva con molti argomenti, fra i quali anche quello di riparare all’incresciosa ed infame vita che avea condotto. E l’usuraio: “Come tu vuoi, disse, smetterò cotesto mestiere, perchè i miei crediti van tanto male, che per amore o per forza dovrò cessare.” Ei dichiarava di lasciare l’usura non pel rimorso del peccato, ma per paura di rimettere ciò che guadagnato avea.


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