Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/141

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DEL MILIONE XCVU vedere compiutamente illustralo il Milione? Esso non ha de fraudata una tanta speranza . Per rendere più perfetto il suo lavoro, traslatò la relazione del Polo in Inglese, valendosi all uopo della lezione Ramusia- na , eh’ei riconobbe per l’ottima. Precede la versione un erudito, e critico proemio, che contiene la vita del Polo; alcune generali considerazioni intorno al Milione; le cause che lo determinarono a trascegliere il testo che traslatò : tratta congetturalmente della favella, nella quale fu dettato il Milione ; della veracità della relazione; della caria geografica, che a dilucidazione del viaggio pubblicò; tiene discorso dei manoscritti del Milione da lui veduti; delle varie traslazioni, e edizion del medesimo. Arricchì il testo di gran numero di varianti, tratte da varj manoscritti e da stampe: la relazione del Polo illustrò, con coni mentarj, che abbondano di erudizioni peregrine, e sono doviziosi di no tizie relative alla storia civile e naturale, alla geografia, agli usi, ai co stumi, e ciò dichiara di quanta critica e dottrina sia fornito il Signor Marsden. I redattori Francesi ed Inglesi di novelle letterarie concederono all opera i meritati encomi. CVI. Comparvero i lavori dello Zurla , e del Marsden allorché io avevo di già stampato il testo del Milione , citato dagli Accademici della Crusca. Anzi mi feci un dovere di trasmettere quella stampa, al primo dei chiari scrittori , il quale ne die conto in alcune oorrezzioni ed aggiunte, che pubblicò in calce dei due volumi testé rammentati [a). E quelle aggiunte fanno fede nel modo il più autentico, che quanto alla direzione dei viaggi dei Poli, se io combino col Marsden in vari punti, ciò è frutto dei nostri particolari sludi, che io non potevo essere soccorso da un opera, che allorquando comparve, aveva di già stampato il Testo del Milione della Crusca . A detta epoca , cioè nel 1818, io aveva anche preparati i commentarj , a dichiarazione del Testo Ramusiano , che vede adesso la luce. Ma appena ebbi sotto occhio i due insigni lavori dello Zurla , e del Marsden , mi accorsi che occorreva ritoccare, ampliare, o variare il mio in molti luoghi, e per così dire rifonder l’opera già fatta, si per chiarire il leggitore, perche in molti luoghi io mi discosti dalle loro opinioni, in che mi sia giovato dei loro lumi; in che seco loro io convenga, in che da loro mi allontani : in che raddirizzarono i miei giudic] e congetture, dichiaralo il commentario nel quale ho scrupolosamente queste cose notate. Pure tuttavia toccherò qui di volo alcune notizie importanti , attinte nello scritto del Marsden . A lui debbo la preziosa avvertenza , che il Paese («) Di Marc. Poi. c di gli altri Via^giat Viniz. t. 1. p. 587. t. II. p. 397. Stor. del Milion. V. I. n XCVIII STORIA