al viver di casa e cura della famiglia, e de’figliuoli, che sono fra
loro comuni. E tanto più son degne di ammirazione, di questa
virtù della pudicizia, e onestà, quanto che agii uomini è concusso di pigliare quante mogli vogliono, le quali sono alli mariti
di poca spesa, anzi di gran guadagno e utile, per li traffichi e
esercizj, che di continuo fanno; e per questo quando le pigliano, loro, danno dote alle madri per aver quelle: e la prima ha
questo privilegio d’essere tenuta la più cara, e la più legittima, e
similmente i figliuoli, che di quella nascono. E perchè possono
pigliare quante mogli a lor piace ^, perciò hanno più numero
di figliuoli di tutte l’altre genti. Se il padre muore, il figliuolo
può pigliar per mogli tutte quelle che son state lasciate dal padre, eccettuando la madre, e le sorelle; e pigliano anche le cognate, se sono morti i fratelli, e celebrano ogni fiata le nozze con
gran solennità.
G A P. XLVI.
Del Dio de Tartari celeste, e sublime, e d’un altro detto
Natigay / e come ¡ adorano; e della sorte delli loro vestimenti, e armi y e della fcrocìtti loro nel combattere: e come sono pazientissimi in ogni disagio, e bisogno, e obbedientissuni al loro signore.
La legge, e fede de’ Tartari è tale. Dicono esservi il Dio alto, sublime235, e celeste, al qual ogni giorno col turribolo, e inQuante mogli a lor piace. Conferma Plano Carpini la poligamia dei
Cartari, l’uso di sposare le piti prossime parenti eccettuata la Madre, la sorella e le figlie ed anche le matrigne, e cognate e il dare la dote alla madre
della sposa, non già il riceverla. (Collect. de Berger. t. I. p. 26)
255. H Dio alto e sublime. Gengiscan fu il legislatore civile e religioso
dei Tartari. Erano i Mogolli senza culto esteriore, quantunque fossero imbevuti
di superstizioni, e prestasser fede ai loro incantatori detti Schamani, in allora come oggidi, perciò l’antico paganesimo Siberico e Tartarico s’ appella da alcuni
Sciamanismo (Descript, du Tibet. Paris 1808 p. 31). Ma allorchè Gengiscan fu
proclamato Itnperadore dei Tartari pubblico un Codice di Leggi, che fece approvare dalla dieta generale di quelle genti, da essi appellata Curiltaj-, ove pubblico il suo Codice detto Yassa Gènghizkhani. La prima legge fu di credere a
un Dio creatore del ciclo, e della terra, datore della vita, della morte, della
ricchezza e della povertà, che concede, o nega come a lui piace, che ha su