Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/371

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/•a tutti li strumenti di continuo cantando. Perchè dicono, che con tal’onore li loro idoli ricevono l’anima di quello che si è abbruciato,• e che egli rinato nell’altro mondo, comincia una vita di nuovo. Iu questa città in ciascuna contrada vi sono fabbricate torri di pietra, nelle quali in caso che s’ appicchi fuoco in qualche casa, (il che spesso suor accadere per esservene molte di legno) le genti scampano le loro robe in quelle. E ancora è ordinato per il Gran Can, che sopra la maggior parte de’ ponti vi stiano notte e giorno, sott’un coperto, dieci guardiani (,lS, cioè cinque la notte, e cinque il giorno; e in ciascuna guardia v e un tabernacolo grande di legno 619 con un bacino grande, e un’oriuolo, con il quale conoscono l oie della notte, e così quelle del giorno. E sempre al principio della notte com’è passata un’ora, un de’detti guardiani percuote una volta 620 nel 617. Torri di pietra. Le fabbriche pubbliche che appellano Culeu, dice il P. Martini (A.tl. Sin. p. 16) somigliano alquanto alle lorri che servono per gli orologi pubblici fra noi. Vi è un oriuolo pieno d’acqua, che segna le ore, perchè quando l’acqua sgocciola, e cade da un vaso all’altro solleva una tavoletta che indica le ore. Un’uomo a ciò deputato osserva, e batte un tamburo a tutte le ore, e spinge innanzi una tavola collocata fuori della torre, che mostra l’ora con caratteri delia grandezza d’un cubito. Quest’uomo serve anche per guardia del fuoco, perchè è posto tanto alto che scuopre tuttociò che accade in città. E se vede che si appicchi il fuoco ad una casa, batte il tamburo, e chiama per estinguerlo. Se l’incendio derivada colpa o negligenza, il proprietario della casa è punito di morte per il pericolo in cui pone le case vicine, che per lo più sono di legno. 618. Parte dei ponti.... guardiani. » Civitas habet plus quam duod’ecim millia poncium, in quolibet quorum morantur custodiae, custodientes ipsain civitatem prò Magno Chaam (13. Odoric. Elog. Istor. p. 68). 619. Tabernacolo grande di legno. Osserva il Marsden che questo istrumento di legno fatto per fare strepito, come da noi le tabelle, non è stato ben descritto, quantunque ne parlino moltissimi viaggiatori. Gli Europei lo appellano Gong, voce tratta dalla lingua Malata, i Cinesi Li. Il Guignes Giuniore così lo descrive. » Hanno anfora degli istrumenti tutti di legno, tale è il pesce (le poisson) » che è un legno incavato di cui si servono i soldati nel Kiaug-nan. Questo Pesce ha due piedi e mezzo di lunghezza e sei pollici di diametro ». Ne parla il Relatore Maomettano del Renaodot, e dice che somiglia (probabilmente per lo strepito) alle tabelle usate dai Cristiani in levante (Marsd. n.io47). Il Polo fa menzione del bacino che è un timpano di metallo. Il P. Le Comtc, dice che per dar segno delle ore battono un tamburo grandissimo (Meni. t. I. p. 1^5). 620 Percuote una volta. Ciò praticasi anche oggidì. » Les Chinois ont dans toutes leurs villes de fort grandes cloches, destinèes a marquer les veilles de la